RACCOMANDAZIONE MINISTERO DELLA SALUTE NUM. 11/2010
Raccomandazione 11/2010
Ministero,
della Salute
DIPARTIMENTO
DELLA QUALITÀ
DIREZIONE
GENERALE DELLA PROGRAMMAZIONE SANITARIA, DEI LIVELLI DI ASSISTENZA
E DEI PRINCIPI ETICI DI SISTEMA
UFFICIO
III
MORTE
O GRAVE DANNO CONSEGUENTE AD UN MALFUNZIONAMENTO DEL SISTEMA DI
TRASPORTO (INTRAOSPEDALIERO, EXTRAOSPEDALIERO)
La
morte o il grave danno subito dal paziente a seguito di
malfunzionamento del sistema di trasporto sia in ambito ospedaliero
che extraospedaliero rappresenta un evento sentinella spesso
indicativo di carenze organizzative.
Il
sistema di trasporto dei pazienti, sia all’interno delle
strutture ospedaliere che in maggior misura in ambito
extraospedaliero, rappresenta un elemento di fondamentale importanza
nel processo assistenziale, in ragione della tempestività
degli interventi e dell’effettuazione in sicurezza degli
stessi.
La
conoscenza e la valutazione dei fattori di rischio collegati alle
diverse tipologie di trasporto sanitario consentono di attuare una
gestione efficace e sicura dei pazienti che devono essere
trasportati.
La
presente Raccomandazione si pone come strumento metodologico di
supporto a tutti gli operatori sanitari nella prevenzione dell’evento
sentinella “Morte o grave danno conseguente ad un
malfunzionamento del sistema di trasporto (intraospedaliero,
extraospedaliero).
Raccomandazione
n. 11, Gennaio 2010
INDICE
1.
Premessa
2.
Obiettivo
3.
Ambiti di applicazione
3.1.
Pazienti
3.2.
Luoghi
3.3.
Destinatari
4.
Azioni
4.1.
Predisposizione ed adozione di linee guida e/o di regolamenti per il
trasporto in emergenza e di quello ordinario dei pazienti
4.2.
La formazione e l’addestramento del personale addetto al
trasporto dei pazienti
4.3. L’idoneità, l’utilizzo in sicurezza e la manutenzione dei mezzi
4.4.
Il sistema di comunicazione
5.
Implementazione della Raccomandazione
5.1. Monitoraggio dell’implementazione della Raccomandazione
5.2.
Attivazione del protocollo di monitoraggio
6.
Aggiornamento della Raccomandazione
7.
Riferimenti bibliografici
1.
Premessa
Il
trasporto di un paziente rappresenta un momento importante nel
continuum dell’assistenza sanitaria che richiede una gestione
articolata e complessa e competenze specifiche.
Il trasporto sanitario può avvenire essenzialmente in condizione di urgenza ed in condizione ordinaria programmabile.
A.
Il trasporto sanitario in condizione di urgenza viene essenzialmente
eseguito dal luogo dell’improvvisa insorgenza di una patologia
o di un infortunio verso le strutture sanitarie di riferimento e
spesso presenta la classica tipologia del trasporto sanitario
primario. Tale tipologia di trasporto prevede, in alcuni casi,
l’utilizzo di mezzi di trasporto aereo o di altri mezzi di
intervento sanitario rapido alternativi alle autoambulanze, quali
l’elicottero e le idroambulanze.
Il
trasporto d’urgenza viene altresì classificato in due
importanti categorie:
il
trasporto sanitario primario ed il trasporto sanitario secondario.
•
Il trasporto sanitario primario o trasporto preospedaliero è
volto al trasferimento di un paziente dal luogo di insorgenza della
patologia acuta e dell’infortunio alla struttura sanitaria.
•
Il trasporto sanitario secondario o interospedaliero è il
trasporto di pazienti in continuità di soccorso da una
struttura di livello assistenziale inferiore ad una superiore, ad
esempio, il trasferimento verso strutture per l’esecuzione di
prestazioni diagnostiche o terapeutiche di particolare complessità,
come nel caso di trasferimento da una struttura spoke ad un hub della
rete assistenziale.
B.
Il trasporto sanitario in condizione ordinaria programmabile di
pazienti autonomi o che necessitano di assistenza, si articola
prevalentemente nelle seguenti tipologie:
• trasporto sanitario per diagnostica
•
trasporto sanitario per prestazioni non presenti nella struttura e/o
ricovero in area a maggiore complessità assistenziale
• trasporto per ricovero in area a minore complessità assistenziale
• accesso per ricovero con ambulanza
• dimissioni con ambulanza
• trasporto sanitario per riabilitazione
•
trasporto sanitario per dialisi.
Un’ulteriore
tipologia di trasporto, in urgenza o programmato,è
rappresentata da quello intraospedaliero, di fatto estremamente
frequente negli ospedali a padiglioni e che, seppur effettuato
all’interno della struttura ospedaliera e pertanto in ambiente
protetto, non si presenta privo di rischi poiché spesso
coinvolge il trasporto di pazienti instabili dalle aree di emergenza
verso le Unità Operative di ricovero e verso i servizi di
diagnostica.
Anche
il trasporto neonatale ed il trasporto assistito materno o trasporto
in utero devono rispondere a requisiti di sicurezza ed efficacia. Il
servizio di trasporto per l'emergenza neonatale e il trasporto
assistito materno devono essere realizzati sulla base di un
collegamento tra strutture territoriali e strutture di ricovero, tra
strutture ospedaliere collegate tra loro, auspicabilmente attraverso
il coordinamento della Centrale Operativa di emergenza-urgenza 118.
Come per le altre tipologie di trasporto deve essere garantita la
presenza di operatori sanitari specializzati e di provata esperienza
di Terapia Intensiva Neonatale. Le Regioni, nell’ambito degli
interventi di programmazione attuano i modelli operativi ritenuti più
rispondenti ai bisogni della propria realtà territoriale per
assicurare l’attivazione rapida e la verifica dell’accettazione
da parte delle strutture, anche tramite percorsi dedicati.
I
mezzi dedicati al trasporto neonatale devono essere dotati di
un'incubatrice che assicura il mantenimento di un'atmosfera
controllata (temperatura e umidità) adeguata ai neonati; di un
sistema di ventilazione assistita; di un sistema di sorveglianza
costante dei parametri vitali e di sistemi per l’infusione dei
farmaci. Inoltre, deve essere sempre garantita la manutenzione e la
prontezza d'uso dell’incubatrice; devono essere presenti
idonei sistemi di ancoraggio dell’incubatrice e fonti
di energia elettrica anche per l’erogazione dei gas medicali.
Il
trasporto assistito materno o in utero rappresenta la modalità
di trasferimento più sicura che deve seguire protocolli per la
gravidanza a rischio che deve essere trasferita in strutture di II e
III livello.
Tutte le tipologie di trasporto sono gravate da una serie di elementi che rappresentano potenziali fattori di rischio ed in particolare:
• l’architettura della struttura sanitaria: la tipologia a padiglione, ad esempio, presente in numerose realtà ospedaliere, comporta un allungamento dei percorsi, incidendo sul timing del trasporto stesso;
•
la presenza di personale sanitario non qualificato e/o non idoneo
alla tipologia di trasporto;
•
la scarsa o inadeguata comunicazione dal momento della presa in
carico del paziente (dalla struttura sanitaria o mezzo di soccorso) e
struttura di destinazione;
•
incompleta o mancante documentazione sanitaria che deve accompagnare
il paziente in tutti i suoi trasferimenti;
•
la disponibilità di idonei mezzi di trasporto: mancanza o
carenza di ambulanze dotate di strumentazione ed apparecchiature di
rianimazione per il trasporto dei pazienti critici;
•
mancata stabilizzazione, prima del trasporto, dei parametri vitali
del paziente, in particolare per i pazienti critici;
•
il verificarsi di una eventuale avaria meccanica del mezzo;
•
il mancato coordinamento con il Sistema di emergenza territoriale
118, quale regolatore e garante dei trasporti secondari critici;
• il tempo di trasporto: il rischio di sviluppare complicazioni, in particolare nel trasporto verso aree di terapia intensiva,è direttamente proporzionale al tempo impiegato.
La
conoscenza dei fattori di rischio, collegati alle diverse tipologie
di trasporto sanitario, consente una migliore valutazione degli
interventi da effettuare e di conseguenza la riduzione dei rischi
collegati al trasporto dei pazienti sia in ambito ospedaliero che
extraospedaliero.
2.
Obiettivo
Prevenire la morte o il grave danno conseguenti ad un malfunzionamento del sistema di trasporto sanitario di pazienti in ambito ospedaliero ed extraospedaliero.
3. Ambiti di applicazione
3.1.
Pazienti
La
Raccomandazione riguarda tutti i pazienti che necessitano di
trasporto da e verso strutture sanitarie.
Particolare
attenzione va rivolta ai pazienti che:
• vengono trasportati nelle strutture sanitarie con mezzi del Sistema di emergenza territoriale 118;
• vengono trasportati verso strutture sanitarie con mezzi di operatori pubblici e privati autorizzati al trasporto di malati;
• presentano patologie catalogate come codice rosso;
• vengono inviati per trasferimento a strutture sanitarie a più elevata complessità;
• presentano patologie croniche o inabilitanti (dializzati, disabili fisici e
psichici).
3.2. Luoghi
Il
malfunzionamento del sistema di trasporto può avvenire sia in
ambito ospedaliero che extraospedaliero.
Particolare
attenzione deve essere prestata al trasporto di pazienti che si
trovano in luoghi distanti da strutture sanitarie.
3.3.
Destinatari
La Raccomandazione è rivolta alle Direzioni aziendali, al Sistema di emergenza territoriale 118, alle organizzazioni di volontariato che si occupano di trasporto sanitario e a tutti gli operatori coinvolti nel sistema di trasporto di pazienti in ambito ospedaliero ed extraospedaliero.
4.
Azioni
Per
prevenire e mitigare i danni dovuti al malfunzionamento del sistema
di trasporto le organizzazioni sanitarie devono prendere in
considerazione:
1.
la predisposizione e l’adozione di linee guida e/o di
regolamenti per il trasporto in emergenza e di quello ordinario dei
pazienti;
2.
la formazione e l’addestramento del personale addetto al
trasporto di pazienti;
3.
l’idoneità, l’utilizzo in sicurezza e la
manutenzione dei mezzi di trasporto;
4.
il sistema di comunicazione.
4.1. Predisposizione ed adozione di linee guida e/o di regolamenti per il trasporto in emergenza e di quello ordinario dei pazienti
Al
fine di uniformare i parametri di valutazione dei pazienti e i
criteri per la gestione degli stessi è necessario predisporre
regolamenti, protocolli, linee guida cliniche e organizzative
aziendali, laddove non sono presenti indirizzi regionali, condivisi
con gli operatori.
L’adozione di linee guida, regolamenti e protocolli consente all’organizzazione
sanitaria di assicurare il massimo grado di appropriatezza clinica ed
organizzativa degli interventi, riducendo la componente di variabilità nelle
decisioni legata alla soggettività che in taluni casi può rappresentare un
difetto nelle strategie assistenziali.
L’utilizzo costante di tali strumenti permetterà:
• agli utenti di essere informati e consapevoli dei trattamenti ricevuti;
• all’organizzazione sanitaria di ottimizzare i processi di cura e pianificare le diverse tipologie di intervento;
•
ai professionisti di assumere decisioni cliniche appropriate e di
essere tutelati dal punto di vista medico- legale.
4.2.
La formazione e l’addestramento del personale addetto al
trasporto dei pazienti
Un’adeguata
formazione riduce sensibilmente i rischi e le complicanze, aumentando
la qualità delle prestazioni erogate.
La
formazione e l’addestramento continuo del personale addetto al
soccorso e trasporto dei pazienti rappresenta un’attività
di primaria importanza, per garantire sicurezza ai pazienti e agli
stessi operatori. In particolare le organizzazioni sanitarie devono
organizzare corsi di formazione specifici per le diverse figure
coinvolte nel trasporto dei pazienti in emergenza e programmato. Tale
attività deve prevedere anche verifiche periodiche.
Le attività formative devono comprendere:
• corsi di Basic Life Support e Defibrillation (BLSD) per tutti gli operatori;
•
corsi di Advanced Life Support (ALS), certificati
dall’Amministrazione regionale, per la formazione del personale
medico ed infermieristico che opera nel Sistema in emergenza, come
previsto dalle specifiche linee guida.
4.3.
L’idoneità, l’utilizzo in sicurezza e la
manutenzione dei mezzi di trasporto
È
necessario assicurare l’idoneità dei mezzi di trasporto,
anche in relazione a quanto previsto dalla normativa in materia, e in
particolare dei mezzi utilizzati dal Sistema di emergenza
territoriale 118 e dalle strutture sanitarie per il trasporto dei
pazienti critici.
Deve
essere garantita la presenza di tutte le strumentazioni, degli
apparecchi elettromedicali, dei farmaci e dei dispositivi medici
necessari. Il sistema di ancoraggio del paziente e del materiale, la
chiusura in sicurezza del portellone e il sistema di illuminazione
devono essere conformi agli standard europei.
Le
Aziende e le organizzazioni sanitarie che si occupano di trasporto di
pazienti devono assicurare e documentare la manutenzione preventiva e
correttiva dei mezzi di trasporto. A tal proposito è
necessario che siano predisposti idonei piani annuali facendo
riferimento alla check list individuata.
E’
fondamentale verificare l’idoneità del personale addetto
alla guida dei mezzi di trasporto secondo la normativa vigente.
4.4. Il sistema di comunicazione
Per
favorire la comunicazione tra tutti gli operatori coinvolti nel
sistema di trasporto sanitario è fondamentale promuovere un
clima collaborativo. E’ necessario favorire infatti momenti di
confronto, di discussione e di verifica per sviluppare le non
tecnical skills.
Le Aziende e le organizzazioni sanitarie devono dotarsi di strumenti preferenziali, telefonici, radio e telematici, in grado di garantire la continuità nelle comunicazioni fra:
• centrali operative 118 e mezzi di soccorso;
• centrali operative 118 e pronto soccorsi ospedalieri;
• pronto soccorsi ospedalieri e mezzi di soccorso.
Le
ambulanze del Sistema di emergenza territoriale 118 destinate al
trasporto di pazienti critici devono essere dotate di sistema di
trasmissione radio.
E’ utile dotarsi di una cartografia dettagliata anche con sistemi informatici e/o satellitari.
5.
Implementazione della Raccomandazione
Le
Direzioni aziendali, i Responsabili del Sistema di emergenza
territoriale 118, i Direttori del Dipartimento
Emergenza Accettazione (DEA) sono invitati alla implementazione della
presente Raccomandazione.
Le
Direzione aziendali e i Sistemi di emergenza territoriale 118, che
decidono di non utilizzare la Raccomandazione, devono predisporre una
propria procedura per prevenire la morte o danno conseguente ad un
malfunzionamento del sistema di trasporto.
5.1. Monitoraggio dell’implementazione della Raccomandazione
Si
raccomanda di monitorare attivamente l’implementazione della
Raccomandazione per la prevenzione della morte o grave danno
conseguente ad un malfunzionamento del sistema di trasporto.
5.2.
Attivazione del protocollo di monitoraggio
Deve
essere favorita la segnalazione dell’evento sentinella tramite
specifiche procedure aziendali.
L’evento
sentinella “Morte o grave danno conseguente ad un
malfunzionamento del sistema di trasporto (intraospedaliero,
extraospedaliero)” deve essere segnalato alla Direzione
Generale della Programmazione sanitaria secondo il monitoraggio del
Ministero della Salute.
6.
Aggiornamento della Raccomandazione
La
presente Raccomandazione sarà oggetto di revisione periodica e
sarà aggiornata in base alle evidenze emerse ed ai risultati
della sua applicazione nella pratica clinica.
Suggerimenti
per il miglioramento dell’efficacia della Raccomandazione
Al fine di migliorare la Raccomandazione nella pratica clinica, le strutture sanitarie sono invitate a fornire suggerimenti e commenti rispondendo alle domande del questionario accluso “Insieme per migliorare la prevenzione degli eventi sentinella”.
7. Riferimenti bibliografici
1.
DPR 27 marzo 1992 “Atto di indirizzo e coordinamento alle
Regioni per la determinazione dei livelli di assistenza sanitaria di
emergenza pubblicato sulla G.U. n. 76 del 31/3/92 – Serie
Generale.
2.
“Atto di intesa tra Stato e Regioni di approvazione delle Linee
Guida sul sistema di emergenza sanitaria in applicazione al DPR del
27 marzo 1992” – G.U.R.I. n. 114 del 17 maggio 1996.
3.
“Il trasporto intraospedaliero del paziente critico adulto: responsabilità
ed interventi infermieristici” – Nursing Oggi n° 4, anno 2000.
4.
Joint Commission International “Accreditation Standards for
Medical Transport Organizations” – 2003.
5. Commission on Accreditation of Medical Transport Systems“Accreditation Standards” 7th Edition, 2006
6.
Accordo 22 maggio 2003 tra il Ministero della salute, le regioni e le
province autonome di Trento e di Bolzano sul documento recante"Linee
guida su formazione, aggiornamento ed addestramento permanente del
personale operante nel sistema di emergenza/urgenza”. G.U.R.I.
n. 196 del 25/08/2003
7. Decreto Ministero dei Trasporti 17 dicembre 1987 n. 553 “Normativa tecnica e amministrativa relative alle autoambulanze”. G.U.R.I. n. 13 del 18/01/1988.
8.
Decreto Ministero dei Trasporti 5 novembre 1996 “ Normativa
tecnica e amministrativa relative agli autoveicoli di soccorso
avanzato con personale medico ed infermieristico a bordo”.
G.U.R.I del 15/11/1996.
9.
Decreto Ministero dei Trasporti 20 novembre 1997 n. 487“Regolamento
recante la normativa tecnica e amministrativa relative alle
autoambulanze di soccorso per emergenze speciali”. G.U.R.I n.
14 del 19/01/1998.
10.
ENAC – Ente Nazionale per l’Aviazione Civile “Norme
operative per il servizio medico di emergenza con elicotteri.
Edizione 3, febbraio 2007.
11.
EN 1789: 2007 – Norma europea relativa a “Medical
Vehicles and their equipment- Road ambulances”.
La
presente Raccomandazione è stata elaborata dall’Ufficio
III – Qualità delle attività e dei servizi -
Direzione Generale della Programmazione Sanitaria, dei livelli di
assistenza e dei principi etici di sistema (Alessandro Ghirardini,
Roberta Andrioli Stagno, Giandomenico Cannizzaro, Rosetta Cardone,
Guerino Carnevale, Susanna Ciampalini, Antonietta Colonna, Angela De
Feo, Daniela Furlan, Giorgio Leomporra, Carmela Matera, Gaia
Mirandola, Maria Concetta Patisso, Claudio Seraschi) con il supporto
tecnico del “Gruppo di lavoro per la sicurezza dei pazienti”
e dell’Ufficio V della Direzione generale della Programmazione
sanitaria (dott. Massimo Giannone, dott.ssa Angela Rita Panuccio).
La
Raccomandazione è stata, quindi, sottoposta ad un processo di
consultazione con le seguenti Associazioni, Società
Scientifiche, Federazioni: ANMDO, CRI, FIASO, FISM, FNOMCeO, FNCO,
IPASVI, SIAARTI, SIC, SIGO, SIMG, SIMEU, SIQuAS-VRQ, Società
Italiana Sistemi 118 (SIS118).
Si
ringraziano per l’attenta lettura e i suggerimenti forniti, il
dott. Francesco Enrichens (coordinatore Emergenza Sanitaria Regione
Piemonte), il dott. Alberto Zoli (direttore Azienda Regionale
Emergenza Urgenza (AREU) della Regione Lombardia, il dott. Mario
Costa (Presidente SIS 118), la dott.ssa Silvia Scelsi (ARES 118
Lazio), il sig. Luigi Negroni (Regione Piemonte - Assessorato Tutela
salute e sanità).
La Raccomandazione è stata sottoposta all’attenzione del Coordinamento delle Regioni e Province Autonome per la Sicurezza dei pazienti.