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Gioacchino VISAGGI

Presidente Associazione paraplegici ? Bari

da: "La posta del lettore" di EMERGENCY OGGI del 11/12.1998

 

"Questa Associazione, che rappresenta la maggior parte dei para-tetraplegici pugliesi, ma meridionali in genere, deve associarsi a quanto dichiarato dall?IP EMT Reno DINOI di Mandria (TA).

ANNI LUCE DIVIDONO IL SOCCORSO TRA GLI USA E IL SUD ITALIA! ma noi aggiungiamo: ANNI LUCE DIVIDONO IL SUD ITALIA DAL RESTO DEL MONDO CIVILE!

A voler essere generosi, come approssimazione, di sicuro il 50% di noi meridionali finisce sulla sedia a rotelle a causa del primo soccorso. Questo grido di allarme proviene dagli stessi neurochirurghi e neuroradiologi del Policlinico di Bari.

La maggior parte di noi non sa da chi è stata soccorsa (parliamo in maggior parte di traumatizzati stradali che costituiscono il 50% dei mielolesi), come è stata soccorsa, dove è stata portata come Pronto Soccorso. Nella nostra regione, a parte il fatto che non è stato ancora attivato il 118, né sappiamo quando sarà operativo, il Pronto Soccorso è diventato terra di conquista di una miriade di Associazioni di volontariato, che di fatto gestiscono il tutto.

Noi abbiamo denunciato più volte questa situazione davvero anomala, ma invano. In un paese X un gruppo di amici, magari disoccupati, formano un?Associazione, acquistano con propri fondi o collette un?Ambulanza usata, ed ecco nato un nuovo Pronto soccorso.

Il Paese è contento poiché la presenza di un?Ambulanza è psicologicamente tranquillizzante, il Sindaco e la giunta pure, il Parroco presta anche i locali ed il gioco è fatto.

A volte si vedono in circolazione ambulanze avveniristiche, ultima generazione, superdotate ed accessoriate, dono della Banca X o famiglia Y, ma gli operatori non hanno mai aperto un cassetto? Sanno riconoscere una lesione midollare, usano sempre e comunque barella a cucchiaio e collare e portano l?infortunato ad un Ospedale mirato, sono in grado di rianimarlo, di dargli ossigeno, fare qualcosa insomma che non sia solo il trasporto?

Noi diciamo di no, perché queste ambulanze non hanno mai a bordo infermiere specializzato o medico.

Questa è la dura realtà che noi denunciamo tramite anche questa rivista che è davvero un punto di riferimento per i soccorritori.

Non parliamo poi di elisoccorso, vera chimera.

 Noi lo diciamo in continuazione ai responsabili locali che il Pronto soccorso non inizia in Ospedale, ma già sul luogo dell?incidente, per cui ci vogliono competenze e professionalità aggiornate prima di partire con una Ambulanza.

Abbiamo ormai accumulato dei ritardi così gravi che non sappiamo proprio come andremo a finire."

 


 

Ho voluto riproporre integralmente questa lettera, perché la considero un'importante denuncia delle disfunzioni e delle aberrazioni del soccorso extraospedaliero in Italia.

Una pubblicazione che non va dimenticata, anche perché per molti versi è ancora attuale...

Maurizio Piussi